The Cosmic Children di Hal Japsen (1970)
Regia: Hal Jepsen
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The Cosmic Children è uno dei capisaldi della cinematografia surf retrò. Realizzato alla fine degli anni '60, il film rappresenta la prima opera di un allora esordiente Hal Jepsen; seguiranno "A Sea For Yourself" (1973), "Super Session" (1975), "Longboarder" (1976) e infine "We Got Surf" (1982). The Cosmic Children, insiene a Longboarder, rappresenta il picco artistico del regista californiano. Facendo un abile uso del 16mm, la telecamera ci accompagna in un continuo "ping-pong" fra le coste della California, in piena "shortboard revolution", e la North Shore hawaiiana con qualche digressione oltre il confine messicano. The Cosmic Children è uno dei primi film interamente dedicati alle tavole corte. Il quadro che viene dipinto è molto diverso dal canone cui i film degli anni '60 ci hanno abituato; per tutta la durata della pellicola solo in una occasione, peraltro fugace, viene mostrato un longboard, segno inconfutabile della imminente rivoluzione culturale e sociale che investirà anche il surf negli anni '70. Quella che si respira è però un'aria per molti versi ancora lontana dalle atmosfere allucinate e psichedeliche che caratterizzeranno i surf movies successivi: visto in questo contesto appare evidente come The Cosmic Children rappresenti un'opera di transizione, un bozzolo di una pupa nata nei "sixties" che si accinge ad affrontare la metamorfosi degli anni '70. Nondimeno The Cosmic Children strizza l'occhio ai film dei primi anni '60, ricalcandone in più di una occasione i tipici clichè e riproponendone la tipica struttura suddivisa in due parti inframezzate dalla caratteristica "intermission". Anche la voce narrante di Hal Jepsen richiama in malcelata emulazione la traballante e insepressiva narrazione tipica del buon Bruce Brown. Il nome del film richiama apertamente i dinamici e "futuristici" surfisti dei tardi anni '60, in beaver-tail e single fin retrò, che, per parafrasare una delle belle frasi di apertura, "assaporano il succo delle mareggiate dell'oceano". Essi sono 50 dei più famosi surfisti a livello mondiale: Mickey Dora, David Nuuhiwa, Donald Takayama, J.Riddle, Johnny Fain, Jeff Hackman, Barry Kanaiapuni, Mike Doyle, Corky Carrol, Owl, Rolf Arness, Billy Hamilton e alcuni altri "locals" insieme a nomi nuovi. Il film nel complesso è piacevole e sebbene non si contraddistingua certo per originalità e fantasia espressiva i ben 80 minuti di video scorrono piacevolmente. Ma quanta nostalgia nel vedere mostri sacri del longboard come Nuuhiwa e "il Re di Malibu" Micky -Da Cat- Dora su una shortboard... (mamat) |