Tandem Surfing: unica esperienza, insieme
Un uomo, una donna. Una tavola ed un'onda. Dai tempi di Waikiki e delle prime corse sulla stessa tavola, negli anni di inizio secolo scorso, non è poi cambiato molto in questa particolare attività, molto in voga fino alla prima metà degli anni sessanta, tanto da lasciare alla storia contest memorabili. L'atto in sè richiede un buona dose di abilità e conoscenza delle giuste tecniche di sollevamento della partner, e soprattutto un grosso senso di equilibrio. La tecnica si è naturalmente evoluta passando da semplici corse "a due" fino a sollevamenti e posizioni molto difficoltose degne di un atleta ginnico. Il fatto che sia l'uomo a giudare la tavola e l'azione, non è certo un discorso sessita quanto una necessità pratica: infatti le "misure" dei due partner devono essere ben differenti con la donna, o la ragazza che dir si voglia, di corporatura piuttosto minuta, permettendo in questo modo i numerosi sollevamenti.
La nascità di questa pratica che si è evoluta parallelamente al surf convenzionale si fa risalire agli inizi del secolo e al turismo di massa verso le hawaii. Spesso i visitatori rimanevano incantati dal modo di andare sulle onde dei nativi e desideravano sperimentare la cosa: più spesso le ragazze, diversamente dagli uomini che volevano mantenere il loro "status" virile, si facevano insegnare direttamente da beach boys del posto, come Duke Kahanamoku o George Freeth, e così quasi per caso si videro le prime "coppie acquatiche". Kahanamoku si esibì anche in Australia nel 1914 in coppia con la bodysurfer locale Isabel Letham e così anche il tandem surfing ebbe il suo seguito.
Negli anni trenta, Pete Peterson and Whitey Harrison, tornando dalle hawaii in California, favoleggiarono sul mondo surfistico hawaiiano ed anche sul Tandem-surfing; presto in molti sulla costa ovest furono catturati dal fascino di queste esibizioni e numerose coppie presero a praticarlo abitualmente incontrandosi sulla line up a Corona del Mar, a San Onofre o a Malibù. All'alba degli anni sessanta, con lo sviluppo dei contests convenzionali anche quelli di tandem parvero moltiplicarsi come niente e surfisti come Bob Moore, Mike Doyle e l'inossidabile Pete Peterson ebbero i loro momento di gloria nel tandem, spesso con partners sempre differenti.
Alla fine degli anni sessanta e con la rivoluzione delle shortboard il tandem surfing conobbe il suo lungo declino. Da allora una coppia è rimasta sinonimo di tandem surf: Steve e Barrie Boehne. Steve è stato un tandem-rider sin dal 1961 e con sua moglie, che già aveva surfato con Peterson, sono divenuti un'icona nonchè plurivincitori in questo particolare sport per anni, per lo meno fino agli anni novanta quando un'altra coppia si è affacciata sulla scena internazionale, Bobby Friedman e Anna Shisler, che hanno dato nuovo slancio alla pratica del tandem, abbandonando parte dei sollevamenti per deidcarsi a surfare in maniera più raccolta onde ben più difficili come Pipeline, Waimea e Puerto Escondido.
Il Tandem Surfing ha in se l'aspetto scanzonato e poco aggressivo del surf delle origini, e rappresenta un modo differente di vivere il surf, degna del massimo rispetto per l'abilità dei praticanti. Non conta affatto la forza bruta quanto piuttosto un'insieme di leggerezza, equilibrio e tecniche raffinate per poter cavarsela in situazioni veramente "intricate".
[Testo di Marco Mazzini / SingleFin]
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