Early Tudor: il ritorno del classico
Nato nel 1976 a San Diego, il giovane Joel inizia a surfare prestissimo, naturalmente, a undici anni è già attivo nelle competizioni, a quattordici è già in una finale ASP, a quindici vince il suo primo ASP event. A diciotto anni è in versilia ed anche questo fu un evento. Probabilmente da molti è considerato “il longboard”, nel senso classico, dita fuori e passi incrociati, spirito flower-power e così via. Tutto ciò non a torto effettivamente, infatti le sue cavalcate leggiadre e naturali hanno di fatto contribuito alla rinascita della passione per la tavola lunga, nell’ultima generazione di surfisti, a partire dalla seconda metà degli anni novanta, cosa ben visibile anche Italia, dove attualmente il mercato longboard sembra, seppur a fatica, guadagnare sempre più ampi consensi.
Il ragazzo dall’enorme talento trova il suo mentore in Donald Takayama , leggenda del surf hawaiano nonché fantastico shaper, che rimane colpito dalle manovre spudoratamente classiche del fenomeno californiano, che già giovanissimo aveva ben deciso quale fosse il suo stile. Le tavole di Takayama forniscono a Tudor un aiuto nell’esecuzione delle sue amatissime manovre vecchia scuola, tuttavia questo non gli vale subito la vittoria nel campionato del mondo del 1992 a Biarritz, dove arriva secondo alle spalle del connazionale Joey Hawkins, preferito dalla giuria per le manovre di stampo più moderno. Tuttavia lo sforzo di Tudor è nel riportare alla luce le manovre tradizionali, con grazie ed efficacia, sia negli hang ten, sia nei passi incrociati da poppa a prua, riuscendo ad eseguire numerosissime manovre sulla solita onda. Il suo stile è un vero e proprio marchio di fabbrica, dando sempre la sensazione di rilassatezza anche nelle surfate più difficili e impegnative. In ambito competitivo certamente a sua stella fatica a brillare, infatti nei primi anni di frequentazione del circuito ASP, non riesce a vincere niente, sia per immeriti propri, sia per condizioni avverse di giurie, spot di gara ed avversari: prima lo bloccano le onde della North Shore nel 1993 ad Haleiwa, poi una tattica degli avversari gli impedisce in pratica di gareggiare la finale nel 1994 a Malibù, infine esce sconfitto anche nel 1995 alle Reunion. In tutti e tre i casi vince Rusty Keaulana, lasciando lo scettro l’anno successivo, il 1996, all’altro hawaiiano Bonga Perkins ed ancora niente a Tudor. Nel 1997 sono giudici a penalizzare Tudor che esce ai quarti con la vittoria di Dino Miranda. Tutto ciò lascia veramente Tudor giù di morale, in quanto non riesce a capacitarsi di come lui possa vincere molte gare annualmente, mancando però regolarmente l’appuntamento più importante del Campionato del Mondo. Addirittura Nat Young, l’australiano quattro volte campione del mondo, che addirittura abbandonò la sua carica ASP disgustato dai giudizi dei giudici, esaltando le qualità di Joel, lo definisce di gran lunga superiore, proprio per la sua versatilità sia sul lip che sul nose.
Nel 1998 Tudor ritrova se stesso riuscendo infatti a vincere la competizione mondiale ad Fuerteventura, oltre ad ogni gara a cui partecipa: il suo regno è finalmente iniziato!
Da quel momento si tratta di una serie di eventi positivi che lo portano a vincere numerosi eventi a livello mondiale consacrandolo, come ha scritto il prestigioso Longboard Magazine, il longboarder più bravo del mondo. Oltre ad essere il più elegante e versatile rider in circolazione.
Effettivamente la sua strada sembra essersi improvvisamente allargata ed il suo orizzonte appare molto vasto, o forse la “vecchia volpe” Joel lo aveva già visto. La sua collaborazione con Takayama ed i suoi feedback verso lo shaper hawaiano portano alla creazione, proprio così non c’è altro modo di definirla, del famoso Takayama-model T o joel tudor model che dir si voglia, che è risultata un best selling nonostante il prezzo, diciamolo, tutt’altro che abbordabile. Inoltre la figura estrosa di Tudor ha trovato apprezzamento direi quasi feticistico in particolare in Giappone, dove il californiano ha trovato e trova tuttora ampia considerazione. Il nuovo business, con la linea di tavole e gadgets vari, visibile sul suo sito sottolinea ancora di più la sua estrosità. Ha vinto il titolo anche l'ultimo titolo disputato nel 2004. (nel 2005 non è stato disputato il campionato del mondo per ragioni di sponsor)
[Testo di Marco Mazzini / SingleFin]