Regine delle onde: quando le tavole si tinsero di rosa...
Durante il ventesimo secolo il mondo del surf è stato dominato dall’uomo escludendo così la donna, e le cose sono effettivamente cambiate solo verso la fine del secolo. Tuttavia, il surf delle origini era ben altra cosa, uno stile di vita totalmente egalitario, basti pensare che il surf anticamente, in Polinesia e alle Hawai’i, era praticato indistintamente da uomini, donne e bambini. Alla fine del 1700 uomini, donne e bambini surfavano con piccole tavole anche se per uso comune era proibito perché solo al re era concesso avere una tavola.
Thomas Thrum pubblicò un articolo nel 1896 intitolato “surfisti hawaiani” nel quale scrisse come uomini e donne indistintamente erano soliti fare surf insieme. La prima donna surfista che conosciamo si chiama Mamala e ola sua storia è velata da un fondo di mitologia. Si narra che fosse una surfista eccezionale, che amasse surfare lontano dalla costa, in mezzo al mare schiumante nella baia di Kou. Le persone sulla spiaggia la guardavano applaudendo la sua bravura. La leggenda narra ancora che un giorno il capo villaggio Honoka upu la volle prendere come moglie così lei abbandonò il marito Ouha, il quale dal disonore perse la sua forma umana per diventare il grande squalo che risiede fra la costa di Waikiki e Koko Head. Nel 1905 fu ritrovata sulla costa Kona di Big Island la più vecchia tavola da surf. Nella realtà era più simile a un paipo o bodyboard che ad una tavola da surf. La tavola apparteneva alla Principessa Kaneamuna, che aveva vissuto lì nella prima metà del 1600. La tavola fu ritrovata nella caverna di sepoltura, insieme a un toboga detto papa holua. Questo ritrovamento fu pubblicato nel 1905 sull’Hawaiian Gazette. Kamehameha il Grande (1753?-1819) e sua moglie Ka’ahumanu (1768-1832) erano entrambi dei surfisti. Ka’ahumanu era solita praticare il salto con la canoa. A partire dal 1900, il padre del moderno surf Duke Kahanamoku racconterà nella sua biografia scritta da Joe Brennan che il surf sulle isole era quasi totalmente scomparso a parte qualche isolato spot a Kauai, Maui e Oahu e solo e qualche manciata di uomini continuavano a praticare il surf, tutto ovviamente per colpa della civilizzazione da parte degli occidentali con la loro cultura di conversione al cristianesimo e successivamente al Calvinismo. Il Waikiki Surf Club nacque agli inizi del ventesimo secolo nel momento in cui stava rinascendo il fenomeno del surf. Il secondo fu Outrigger Canoe Club. “Qui c’era la possibilità di comprare tavole, canoe , farsi la doccia e cambiarsi”, ricorda Duke Kahanamoku. Joseph Brennan scrisse “per ottenere un riconoscimento ufficiale c’era bisogno di un club che fosse riconosciuto dalla legge… Duke inventò il nome Hui Nalu seduto sulla tavola guardando l'approssimarsi della swell dicendo , da cui hui = riunione e nalu = surf. Hui Nalu fu ufficialmente organizzato nel 1911 e includeva due surfiste eccezionali come Mildred “Ladybird” Turner e Josephine “Jo” Pratt . Josephine Pratt è stata la migliore surfista donna dell’isola dal 1909 al 1911. Mentre era in Australia per una gara di nuoto, Duke introdusse il surf ed il 23 dicembre 1914 durante una dimostrazione di surf acrobatico usò come partner una surfista del posto appena quindicenne, Isabel Letham. Isabel Letham era già un’affermata e rispettata bodyboarder della zona. Ella sarà successivamente introdotta nella classifica d’onore dei surfisti australiani per il ruolo di incoraggiatrice delle donne verso il surf.
[Testo di Marco Mazzini / SingleFin]
[Testo di Marco Mazzini / SingleFin]