Duke Kahanamoku: il primo alfiere del surf nel mondo

Locandina primi anni del secolo
Agli albori del '900 il turismo di massa statunitense cominciava a lambire le coste hawaiiane, e la ristretta di "fannulloni" surfisti delle spiagge isolane, aveva trovato di che rimediare un pò di soldi, impiegando produttivamente il proprio tempo nell'insegnare ai visitatori i rudimenti del surf e della conoscenza dell'oceano. Ancora lontani dalla figura del life-guard intesa successivamente, questi giovani presto definiti "beach boys", affollavano la spiaggia di Waikiki: fra di loro c'era il giovanissimo Duke Paoa Kahanamoku. Nato nel 1890, aveva ereditato il suo nomignolo "Duke" dal padre, poliziotto, che a sua volta era nato nel 1869 nell'albergo dove alloggiava il Duca di Edimburgo in visita alle isole. Egli fu quello che oggi si direbbe un fantastico uomo di sport. Atleta assolutamente completo, eccelleva negli sport natatori, disciplina nella quale fece registrare numerosi record mondiali e che lo vide balzare agli onori della cronaca nel 1912, quando vinse, ai Giochi Olimpici di Stoccolma, la medaglia d'oro nei cento metri stile libero (vinse anche l'argento della 4x200 stile libero). In quest'occasione egli conobbe il nativo americano Jim Thorpe, celebrato e mitico atleta vincitore di pentathlon e decathlon. Di ciò Duke ricordò che alla sua domanda sul perché eccellendo egli in ogni sport, non avesse nuotato, Jimmy Thorpe gli rispose:"Duke, l'ho riservato a te, perché ne avessi cura". In seguito Kahanamoku si impegnò in numerosi tour e gare in Europa e negli Stati Uniti, con risultati talmente buoni da essere soprannominato "Uomo pesce" oppure in "Duca del Nuoto". Durante questo periodo, Duke Kahanamoku svelò al resto del mondo la sua arte nel surfing, in esibizioni lungo la costa Est degli USA, a Atlantic City e vicino a New York, e a ovest in California, generando un entusiasmo senza fine. La sua fama di nuotatore giunse ben presto anche in Australia, dove fu invitato dalla New South Wales swimming Association, in occasione di alcune gare natatorie. In quest'epoca, nell'impero britannico (di cui l'Australia era parte) "sul quale non tramontava mai il sole", era permesso prendere il bagno in mare solo con costumi, si fa per dire, che coprissero il corpo "dalle spalle alle Olimpiadi in Sveziaginocchia" ed in zone separate per uomini e donne e soprattutto era vietato durante le ore diurne!! Dovete pensare che scalpore fece l'offerta da parte di Duke di mostrare come "camminare sull'acqua" in una esibizione pubblica!
Kahanamoku tuttavia non si scoraggiò e si costruì una tavola del tipo "Alaia", con essenze locali come il pino, di circa otto piedi e sei pollici, lavorandoci a lungo ed ottenendo alla fine un bel prodotto rifinito. In quell'occasione deliziò la folla, accorsa sulla spiaggia dell'odierna Harbord a nord di Sidney, per vedere l'abbronzatissimo campione olimpico esibirsi nel suo repertorio completo, compresa la popolare corsa a testa in giù in verticale sulla tavola ed un tandem con una ragazza locale, già nota bodyboarder, Isabel Letham. Un altro seme era stato piantato ed anch'esso era merito di Duke: egli, infatti, lasciò al momento della partenza, la sua tavola al giovane e promettente Claude West che fu di fatto il primo campione australiano di surf dal 1919 al 1924. In questo modo fu spianata la strada di quella rincorsa "sportiva" tra i due capi dell'oceano pacifico che porterà la terra di Oz a divenire, ed essere tutt'oggi, la nazione-continente in cui il surf si è legato maggiormente con la vita sociale e quotidiana.
Tornato negli Stati uniti, anche l'emergente hollywood si accorse di Duke, richiamandolo per il suo aspetto gradevole e muscolo a ricoprire alcuni ruoli, di secondo piano, in ben sette film fino a recitare al fianco di John Wayne nel the wake of the red witch del 1948, proprio la parte di un polinesiano. Tuttavia il ruolo principale nella vita di Duke Kahanamoku fu quello di Ambasciatore del "regale" sport hawaiiano: anche con le nuove medaglie d'oro vinte alle olimpiadi del 1920 ad Anversa ancora sui 100 metri stile libero infrangendo nuovamente il suo stesso record mondiale e nella staffetta 4x200 sl. Questa fu un'altra occasione per viagDuke Kahanamoku poco più che ventennegiare per il mondo portando ovunque la sua idea di sport ed esibendosi in gare e meeting: insieme ad altri atleti provenienti dai Giochi Olimpici toccò, nel suo tour, anche Detroit dove, involontariamente e forse per caso o per destino, gettò un nuovo e rigoglioso seme. Dopo l'esibizione ed un discorso fu avvicinato da un giovane del Wisconsin, che era rimasto incredibilmente impressionato dal suo carisma e dalle sue idee: altri non era che Tom Blake, che decise da quel momento di dedicare tuta la sua vita agli sport hawaiani.
Nel 1924, a Parigi, fu di nuovo nella finale olimpica dei 100 metri stile, ma dovette accontentarsi dell'argento alle spalle di un nome certamente storico come Johnnie Weismuller, mentre al terzo posto si classificava suo fratello Sam Kahanamoku. Poi ancora parti minori in film di Hollywood, fino a collezionarne ben ventotto.
Ma la vicenda sportiva di Duke non fu certo finita, egli non si arrese mai e nel 1932 fu ancora alle olimpiadi, a Los Angeles, nella squadra di Pallanuoto statunitense, seppur come riserva. Del suo fisico statuario i vecchi amici dell'Outrigger Canoe Club ricordano soprattutto le mani ed i piedi veramente enormi: come disse Rabbit Kekai "Duke aveva delle pinne al posto dei piedi". Fra le altre cose fu uno dei primi a sfidare lo spot di Castle's a Waikiki, conosciuto per la grandezza delle sue onde durante una swell, con una tavola deriva dalle antiche Olo, di ben sedici piedi, fatta del legno di Koa. Inoltre era molto favorevole al mantenimento dei tradizionali costumi ed usanze hawaiiane, così come parlava correntemente la lingua hawaiiana quando era possibile. Solo nelle tavole egli fu sempre innovatore migliorando e studiando gli shape.
Una volta disse che non aveva mai visto l'inverno, ne sapesse cosa fosse la neve, ma che ogni giorno, anche quando le onde si frangevano alte, prendeva la sua "slitta" per scendere le pareti delle "montagne davanti a Waikiki. Surfando con grazia attraverso la faccia dell'onda senza nessuna pinna (che doveva essere ancora inventata) ma utilizzando il suo famoso "Kahanamoku Kick" per risalire la faccia stessa dell'onda.
Nel 1925, in California, egli introdusse definitivamente l'utilizzo delle tavole da surf nel servizio di life-guard, già lungamente raccomandato da Tom Blake. Infatti il 14 Giugno di quell'anno, a Corona del Mar, mentre era sulla spiaggia per un picnic con amici del cinema di hollywood, una barca si rovesciò per il mare in tempesta ed egli, con altri, affrontò il mare con il suo surfboard per salvane gli occupanti, che raggiunsero in parte la riva solo grazie alle tavole di Duke e degli altri. Egli ne salvò ben otto su dodici.
In seguito, soprattutto dopo le olimpiadi del 1932 egli sebbene continuasse a surfare con le sue lunghe tavole di sedici piedi, continuando a dire che le "tavole grandi sono per le onde grandi" ebbe seri problemi di adattamento alla vita "terrestre", come egli stesso ammise, non riuscendo ad adattarsi ad un lavoro che andasse d'accrdo con i suoi interessi, occupandosi prima di due stazioni di rifornimento benzina a Waikiki ed a Pauoa/Nuuanu vicino ad Honolulu, poi dandosi alla politica, venendo eletto all'uficio di Sceriffo della Contea di Honolulu, rieletto in seguito per ben tredici volte in un ruolo a cui non aveva mai ambito ma che gli dette la possibilità di guadagnare qualche cosa, restando vicino ad i suoi interessi. Negli ultimi anni rimase attivo viaggiando per gli Stati Uniti come vero e proprio simbolo delle Hawaii, nonostante l'attaco di cuore che ebbe nel 1955 e un embolo e le ulcere gastriche del 1962, l'anno in cui il presidente Kennedy, visitando le Hawaii, gli andò incontro tralasciando tutti i politici locali per stringergli la mano esaltandolo come uno degli idoli della sua giovinezza.Olimpiadi del 1932
Nel 1965, a settantacinque anni d'età, Kahanamoku divenne il primo atleta ad essere acclamato prima nella Hall of Fame di Nuoto e poi anche nella Surfing Hall of Fame che il Surfing magazine aveva istituito quell'anno a Santa Monica: il suo ingresso fu veramente trionfale, salutato da un'ovazione di oltre duemila famosi surfisti convenuti all'Auditorium Civico di Santa Monica. L'anno seguente fu istituito il primo "Duke Kahanamoku Invitational Surfing Championship" tra i 24 migliori atleti del mondo e fu trasmesso in diretta la domenica di Pasqua dalla CBS. Duke fu ancora presente a molte feste e ricevimenti in California, guadagnando persino la copertina di Sport Illustrated, fu in diversi programmi televisivi, alla radio e sui giornali.
Tuttavia come molti scrissero il successo non portò mai molto danaro nelle tasche di Duke, egli non si curò mai degli affari, così come non fu per questo propriamente un "beach boy". Tuttavia nel suo sconfinato amore per l'oceano e per la vita in simbiosi con esso può essere sì definito a ben vedere il Vero Beach Boy. Kenneth Brown ricorda: "Aveva una tranquillità interiore, come se conoscesse qualcosa che noi non sapevamo; aveva una compostezza assoluta, inarrivabile... era trasparente".
E' morto il 22 Gennaio del 1977.

Duke Kahanamoku fu padre di gran parte delle tecniche "moderne" del surf-riding, e soprattutto del nuovo approccio, favorendo quel rinascimento surfistico che ebbe il suo epicentro nella spiaggia di Waikiki, nella fondazione dei primi Surf Club, dell'organizzazione di eventi ed ancora nella vera e propria propagande che egli seppe fare come icona delle sue isole natie, anche grazie alla grossa "reclame" che ebbe a fare lo scrittore Jack London (sì, proprio quello di Zanna Bianca, per intendersi!) nel suo articolo "A royal Sport: Surfing at Waikiki" del 1907 ch ebbe grande risalto. Egli merita inequivocabilmente il titolo di padre del surf moderno proprio per la somma di questi aspetti: uomo dal grande talento sportivo, innovatore tecnico impareggiabile e uomo immagine dello sport che fu la sua vita.


[Testo di Marco Mazzini]

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